Angelo Maria Ripellino, Splendido violino verde, Torino, Einaudi, 1976
Nonostante l'epoca sia così nera, così difficile, piena di falsi teologi, di ladroni, di monatti, la poesia non ha perduto il suo valore, la sua efficacia, l'unica cosa che rimane ancora che possa trasformare il mondo, almeno allusivamente – un ultimo miracolo che ci resta – è forse la poesia; anche per questo suo dono di avere gli occhi divaricati, di poter abbracciare diverse cose insieme… Questo suo dono dell'analogia, della metafora, larga, che abbraccia l'universo. Ora in un universo che tende a restringersi nella miseria e nel nulla, la poesia è appunto questa unica meraviglia, che cerca di abbracciarlo e di rendere viva l'unità del mondo