domenica 24 febbraio 2008

Queneau I fiori blu

Raymond Queneau, Les fleurs bleues, 1965, I fiori blu, Torino, Einaudi, 1967, trad. I. Calvino.

Il venticinque settembre milleduecentosessantaquattro, sul far del giorno, il Duca d'Auge salì in cima al torrione del suo castello per considerare un momentino la situazione storica. La trovò poco chiara.
(...)
-Ah, mio buon Demò - disse il Duca D'Auge con voce lamentosa - quanta tristezza, quanta malinconia m'opprimono!
-Sempre la storia? - domandò Sten.
-Non c'è gaudio che in me lei non dissecchi, - rispose il Duca.
-Coraggio! Vossignoria si metta in sella, e andiamo a spasso!
-La mia intenzione era ben questa, e altra ancora.
-Qual mai?
-Andar via per qualche giorno.
- Così sì che mi piace! Dove vuole che la porti, signoria?
-Lontano! Qui il fango è fatto dei nostri fiori.
-...dei nostri fiori blu, lo so.
(...)
Fu allora che si mise a piovere. Piovve per giorni e giorni. C'era tanta nebbia che non si poteva sapere se la chiatta andava avanti o indietro o se restava ferma. Finì per arenarsi in cima ad una torre. I passeggeri sbarcarono, Sten e Stef con qualche sforzo; s'erano ridotti magri e fiacchi da non poterne più, poverini. All'indomani le acque si erano ritirate nei letti e ricettacoli consueti e il sole era già alto sull'orizzonte, quando il Duca si svegliò. Si avvicinò ai merli per considerare la situazione storica. Uno strato di fango ricopriva ancora la terra, ma qua e là piccoli fiori blu stavano già sbocciando.

Sta' attento con le storie inventate. Rivelano cosa c'è sotto.
Tal quale come i sogni.


Le copertine dei libri di Queneau in Tecalibri

martedì 12 febbraio 2008

Maria Zambrano, Dalla mia notte oscura

Maria Zambrano, Dalla mia notte oscura, Lettere tra Maria Zambrano e Reyna Rivas (1960-1989), Moretti e Vitali, Bergamo, 2008

Madrid, 28 Nov 1989

Cara Reyna,
anche se credo che tu non ne abbia bisogno, desidero inviarti queste righe come un pegno di amore per il tuo pensiero, per la tua opera, per tutto ciò che porta il tuo nome; tuttavia, pensa alla differenza di età e di vita tra noi due, pensa alla mia vita tormentata; oggi vorrei confessarti una cosa: il giorno che sei venuta a trovarmi in Italia è stato per me come ricevere una brocca d'acqua trasparente, nè dolce nè amara. Credo che la tua vita sia stata questo, mentre per me è stato tutto l'opposto, il contrario: l'amaro, il salino e persino il vuoto.
Considera queste righe come un'introduzione al nostro epistolario. Come vedi ormai mi è stato sottratto tutto: la vista, l'udito, la musica. Mi hanno lasciata sola con l'amore.

Maria

venerdì 8 febbraio 2008

Emanuele Trevi, Senza verso

Emanuele Trevi, Senza verso. Un'estate a Roma, Bari, Laterza, 2005

Ascoltavo per qualche minuto il rumore di quell'acqua sotterranea, iniziavo a risalire su, verso il calore e la luce infernale della città- il dorso della balena.

Il sole salì nel mezzo del cielo e cominciò a vibrare come una mosca, spossata dal caldo (Isaak Babel')
(...)
Come trascorre, in effetti, una vita? Con la sua tendenza all'astrazione e alla selezione, proprio il genere di scrittura che dovrebbe renderne conto con più attenzione e competenza, la biografia, finisce sempre per censurare la caratteristica essenziale della maggior parte delle vite, che è la loro scoraggiante e uniforme mancanza di eventi. Mentre il mondo andava e veniva all'altezza del pavimento, gli anni del mio amico trascorrevano nella sua immaginaria impalcatura in un 'impresa ostinata, complessa, laboriosa, di cui solo pochi intimi erano tenuti al corrente nel corso di lunghe telefonate serali.
(...)
La maggior parte delle cose, dei fatti, dei pensieri vive nella latenza. Senza distinzione tra ciò che è in effetti utile, o dannoso, o indifferente. Ci stanno accanto senza che ne riconosciamo l'esistenza, o ce ne dimentichiamo, equiparando nella stessa uniformità l'accaduto dal non accaduto. (....)
E così, mi capita di iniziare a pensare che noi non siamo fatti per capire ciò che ci viene raccontato, ma per spingerlo avanti nel corso del tempo, come un fiume in piena spinge avanti i tronchi degli alberi caduti...
Per la durezza del vostro cuore vi siete meritati di trascinare i sassi....