venerdì 6 febbraio 2009

O chiarissimo ciuco,

Giuseppe Giusti, Contro un letterato pettegolo e copista, in Versi inediti ed editi, Firenze, Le Monnier, 1852

O chiarissimo ciuco
O cranio parasito
All’erudita greppia
incarognito;
Tu del corvello eunuco
All’anime bennate
Palesi la virtù
colle pedate.
Somigli uno scaffale
Di libri a un tempo idropico e
digiuno,
Grave di tutti, inteso di nessuno;
O meglio un arsenale
Ove il
sapere, in preda alle tignole,
Non serba altro di sé che le parole.
Poiché
sfacciatamente
Copri de’ panni altrui l’anima nuda,
Scimia di forti
ingegni e Zoilo e Giuda;
Smetti, o zucca impotente,
Di prenderti altra
briga;
Strascica l’ostro sulla falsariga.