Goliarda Sapienza, Il filo del mezzogiorno, La Tartaruga 2003
Non andare tra le viti nel filo di mezzogiorno: è l'ora che i corpi dei defunti, svuotati dalla carne, con la pelle fina come la cartavelina, appaiono fra la lava. E' per questo che le cicale urlano impazzite dal terrore: i morti escono dalla lava, ti seguono e ti fanno smarrire il sentiero e: o morirai di sete tra gli sterpi disseccati dal sole - sterpo secco pure tu - o penserai sempre a loro smarrendo il senno.
Ogni individuo ha il suo segreto, ogni individuo ha la sua morte in solitudine... morte per ferro, morte per dolcezza, morte per fuoco, morte per acqua, morte per sazietà unica e irripetibile. Ogni individuo ha il suo diritto al suo segreto e alla sua morte.