martedì 29 dicembre 2009

Alexander Calder, Mobile

Un mobile in movimento lascia dietro di sè una scia invisibile, o meglio, ogni elemento lascia una scia individuale dietro la propria singola presenza. A volte queste scie si contraggono una dentro l'altra, a volte invece sono visibili. (A. Calder)
Un mobile: una piccola festa privata, un oggetto definito dal proprio moto, senza il quale esso non esiste, un fiore che appassisce nel momento in cui si ferma, un puro gioco di movimento, come vi sono puri giochi di luce. Il mobile di Calder ondeggia, esita, si direbbe che sbagli e si corregga.
I mobiles sono al tempo stesso invenzioni liriche e combinazioni tecniche, quasi matematiche, ma anche il simbolo sensibile della Natura, di questa natura immensa e vaga, che sparge polline facendo alzare di colpo in volo mille farfalle, di cui non è mai dato sapere se sia una cieca concatenazione di cause e di effetti oppure lo sviluppo timido,  ritardato, disturbato, ostacolato di un'Idea. (J. P. Sartre)