Ora che anche Gianni Celati se ne è andato, mi risuona una strana consonanza. Ripeto tra me il finale di "Verso la foce"
"Se adesso cominciasse a piovere ti bagneresti, se questa notte farà freddo la tua gola ne soffrirà, se torni indietro a piedi nel buio dovrai farti coraggio, se continui a vagare sarai sempre più sfatto. Ogni fenomeno è in sé sereno. Chiama le cose perché restino con te fino all’ultimo.”
E mi pare così vicina al finale dell'amatissima "Cognizione del dolore" di Carlo Emilio Gadda
E alle stecche delle persiane già l’alba. Il gallo, improvvisamente, la suscitò dai monti lontani, perentorio ed ignaro, come ogni volta. La invitava ad accedere e ad elencare i gelsi, nella solitudine della campagna apparita.”
E' qui che dobbiamo cercare?