Non sappiamo congedarci, –
vaghiamo sempre spalla a spalla.
Ormai comincia a imbrunire,
tu sei pensoso e io taccio.
Entriamo in chiesa, vediamo
messe funebri, battesimi, nozze,
senza guardarci, usciamo…
Perché per noi non è così?
O sediamo sulla neve sfatta
al cimitero, sospiriamo lievemente,
col bastone tu disegni palazzi
dove insieme sempre saremo.
Anna Achmatova, È flebile la mia voce e altre poesie, Via del vento edizioni, Pistoia, 2012, trad. Paolo Galvagni.