domenica 24 febbraio 2013

Valerio Magrelli, Soltanto il tempo

Soltanto il tempo veramente scrive
usando come penna il nostro corpo.
Per le strade, nei cinema o in un letto
questa calligrafia va persa
ed è atroce l’incuria
degli dei e degli uomini.
Quello che arriva sulla carta è solo
il commento residuo d’un poema
perennemente disperso.
Chiosa frugale, calcolo d’un racconto,
questo è l’indice ultimo degli indici.

Ora serrata retinae, Fetrinelli, Milano