Nel latino dell’età postaugustea ― la prima testimonianza che se ne ha è nelle opere del poeta P. Papinio Stazio (circa 45-96 d.C.) ― si forma la parola insimul, talvolta insemel, col significato di “allo stesso tempo”, “tutto in una volta”. Essa sottintende vicinanza di tempo e di luogo, contiguità di esistenza. La parola si afferma e rimane, e trapassa, attraverso il latino medievale, in varie forme della lingua volgare, il nascente italiano, fino a comparire nel Duecento. (Antonio Sparzani)
«Poeta, volontieriparlerei a quei due che ‘nsieme vanno,
e paion sì al vento esser leggieri»
(Dante, Inferno V)