L'estate splendeva nel suo ardore funesto: il sole pareva fermarsi in mezzo al cielo, le argille si spaccavano per l'arsura. Nelle fessure della terra assetata si annidavano le serpi, le vipere corte e tozze di qui, che i contadini chiamano cortopassi, dal veleno mortale. "cortopassi, cortopassi, ove te trova, là te lassi": Un vento continuo faceva asciugare anche i corpi delgi uomini; le giornate passavano in una luce senza pietà, monotone nell'attesa del tramonto e del fresco della sera. Stavo seduto nella cucina, e contemplavo il volo delle mosche, unico segno di vita nell'immobile silenzio della canicola. Le imposte di legno, tinte di azzurro verdastro, ne erano coperte: migliaia di punti neri, fermi nel sole, vagamente sussurranti, su cui l'occhio si fissava, oziosamente incantato. (...) Il grande silenzio della campagna pesava nella cucina, e il mormorio continuato delle mosche segnava il passare delle ore, come la musica senza fine del tempo vuoto.
lunedì 28 luglio 2008
venerdì 25 luglio 2008
Quarenghi, E sulle case il cielo
Giusi Quarenghi, E sulle case il cielo, illustrazioni di Chiara Carrer, Milano, Topipittori, 2007
(a Michele, a Giovanni, alle infanzie di cui sono testimone)
Ho l'estate tra le mani
un'anguria a fette larghe
Ho l'estate nelle gambe
sfido il vento e corro via
Ho l'estate sotto i piedi
è sdraiata dappertutto
Ho l'estate nella testa
sogni lunghi e sere chiare
Ho l'estate nella gola
ha sapore di gelato
www.topipittori.com
martedì 22 luglio 2008
Mandel'stam, Secolo mio
Secolo mio, mia belva, chi saprà
fissare lo sguardo nelle tue pupille,
chi incollerà con il proprio sangue
le vertebre di due secoli?
Sangue costruttore sgorga
dalla gola di cose terrene
e solo il parassita sta in ansia
sul limitare di nuovi giorni.
(...)
Tenera cartilagine di bimbo
è il secolo infantile della terra:
hanno immolato ancora una volta
come una agnello il cranio della vita.
Per strappare il secolo dalla prigionia,
per dare inizio a un nuovo mondo
bisogna intrecciare a guisa di flauto
le ginocchia dai giorni nodosi.
Osip Mandel'stam
Citato in:
Ezio Raimondi, Novecento e dopo, Roma, Carocci 2003
Giorgio Agamben, Che cos'è il contemporaneo?, Roma, Nottetempo, 2008
fissare lo sguardo nelle tue pupille,
chi incollerà con il proprio sangue
le vertebre di due secoli?
Sangue costruttore sgorga
dalla gola di cose terrene
e solo il parassita sta in ansia
sul limitare di nuovi giorni.
(...)
Tenera cartilagine di bimbo
è il secolo infantile della terra:
hanno immolato ancora una volta
come una agnello il cranio della vita.
Per strappare il secolo dalla prigionia,
per dare inizio a un nuovo mondo
bisogna intrecciare a guisa di flauto
le ginocchia dai giorni nodosi.
Osip Mandel'stam
Citato in:
Ezio Raimondi, Novecento e dopo, Roma, Carocci 2003
Giorgio Agamben, Che cos'è il contemporaneo?, Roma, Nottetempo, 2008
lunedì 14 luglio 2008
Appunti per una definizione di lettore ideale
Alberto Manguel, Al tavolo del Cappellaio Matto, Milano, Archinto, 2008
Il lettore ideale è lo scrittore appena prima che le parole prendano forma sulla pagina.
Il lettore ideale non segue una storia: vi prende parte.
Il lettore ideale è un lettore cumulativo: ogni volta che legge un libro aggiunge un nuovo strato di memoria alla narrazione.
Robinson Crusoe non è un lettore ideale. Legge la Bibbia per trovarvi risposte. Il lettore ideale legge per trovare domande.
Scrivere sui margini è segno distintivo del lettore ideale.
Il lettore ideale sa quel che lo scrittore intuisce soltanto.
Il lettore ideale non sa di essere il lettore ideale finchè non raggiunge la fine del libro.
Pinochet, che bandì il Don Chisciotte perchè riteneva che incoraggiasse la disobbedienza civile, ne era il lettore ideale.
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