mercoledì 30 dicembre 2015
Gli dei non si pensano
Segui il tuo destino,
annaffia le tue piante,
ama le tue rose.
Il resto è l'ombra
di alberi estranei.
La realtà
sempre è di più o di meno
di quello che vogliamo.
Solo noi siamo sempre
uguali a noi stessi.
Dolce è vivere solo.
Grande e nobile è sempre
semplicemente vivere.
Lascia il dolore sulle are
come ex-voto agli dèi.
Guarda da lontano la vita,
senza mai interrogarla.
Essa niente può dirti.
La risposta
sta al di là degli dèi.
Ma serenamente imita l'Olimpo
dentro il tuo cuore.
Gli dèi sono dèi
perché non si pensano.
(1.7.1916)
Fernando Pessoa, Una sola moltitudine, v. II, Adelphi, 1984)
lunedì 28 dicembre 2015
Leggere a Natale
"Vedete, devo dire che c'è una tradizione a Mårbacka,
che quando si va a dormire la Vigilia di Natale si
ha il permesso di avvicinare un tavolino al letto, metterci sopra una candela, e poi leggere finché si
vuole.
Questa è la più grande di tutte le gioie di Natale. Non c'è niente di più bello che starsene lì sdraiati con
un bel libro avuto in regalo, un libro nuovo che non si è ancora mai visto e che nessun altro in casa
conosce, e sapere che si può leggere pagina dopo pagina finché si riesce a stare svegli.
Ma cosa si fa la notte di Natale, se non si sono ricevuti libri?"
(Selma Lagerlöf, Il libro del Natale, Iperborea 2012)
domenica 27 dicembre 2015
sabato 26 dicembre 2015
mercoledì 16 dicembre 2015
Storie della buonanotte
«Mentre leggeva a James – come stava facendo – […] , si chiedeva: perché devono crescere, e perdere tutto questo? Perché dovevano andare a scuola? […] E sfiorandogli i capelli con le labbra, pensò: non sarà mai felice com’è adesso. […] Voltò pagina; mancavano poche righe alla fine della favola, quindi l’avrebbe finita anche se era passata l’ora in cui i bambini andavano a letto».
Virginia Woolf, Al faro.
Virginia Woolf, Al faro.
martedì 15 dicembre 2015
Olio bollente
Forse l’olio bollente di una parola /
mentre i nemici scalano le mura
/
vale un gruppo d’arcieri con l’occhio di falco?
perché, se l’intenzione è buona, la parola viene, la parola tiene.
Basta cercarla, con la pazienza di cercare. Dunque, stare sulle cose.
(Roberto Roversi)
lunedì 13 luglio 2015
Leggere e vivere
«Anna Arkad’evna leggeva e capiva, ma non
provava piacere a leggere e a seguire il riflesso
della vita degli altri. Aveva troppa voglia di
viverla lei, la vita. Leggeva che l’eroina del
romanzo vegliava un malato e le veniva voglia di
camminare in punta di piedi per la camera del
malato; leggeva che un membro del parlamento
faceva un discorso e le veniva voglia di
pronunciare lei quel discorso; leggeva che lady
Mary inseguiva a cavallo un branco di bestie,
provocando la cognata e facendo meravigliare
tutti del suo ardire, e le veniva voglia di far lei
tutto questo. Non c’era nulla da fare, invece, e
rigirando il coltellino liscio fra le piccole mani, si
sforzava di leggere».
Lev Tolstoj, “Anna Karenina”
mercoledì 3 giugno 2015
Il processo didattico
"Mi chiamo Gerasim e quando ero piccolo le cose le chiedevo
a Paterlini. Potevo chiederle ai genitori, e ogni tanto
lo facevo, ma le risposte avevano la visuale corta, si
tenevano per cosí dire a riva, sul terreno della didattica.
Perché i padri e le madri – tutti i padri e tutte le madri
in generale ma anche i fratelli maggiori, i professori, i
parroci, i dottori di base e altre figure di riferimento piú
moderne e metropolitane come gli psicologi dinamici o
i fitness trainer, i maestri tibetani, gli architetti organici,
i visual designer eccetera – soffrono il travaglio del processo
didattico, che è un processo delicatissimo con tutta
una sua metodologia che non si può mettere in discussione
perché frutto di secoli e secoli di ricerche nel mescolarsi
degli evi e degli stadi antropogeologici delle culture,
delle epoche, delle dominazioni e via discorrendo. Quello
che voglio dire è che le risposte dei genitori non entravano
nel mistero universale".
Paolo Colagrande, Senti le rane, nottetempo 2015
Paolo Colagrande, Senti le rane, nottetempo 2015
martedì 19 maggio 2015
Neppure i pensieri
Chiudi gli occhi per un attimo, ti giri a guardare qualcos'altro
e la cosa che era dinnanzi a te è sparita all'improvviso.
Niente dura, vedi, neppure i pensieri dentro di te.
E non devi sprecare tempo a cercarli.
Quando una cosa sparisce, finisce."
Paul Auster, Nel paese delle cose ultime
sabato 2 maggio 2015
Queen of the May
Alfred, Lord Tennyson (1809–1892) |
You must wake and call me earlym call me early, mother dear;
Tomorrow 'll be the happiest time of all the glad new year,
of all the glad new year, mother, the maddest, merriest day;
For I'm to be Queen o' the May, mother, I'm to be Queen o' the May.
Tomorrow 'll be the happiest time of all the glad new year,
of all the glad new year, mother, the maddest, merriest day;
For I'm to be Queen o' the May, mother, I'm to be Queen o' the May.
sabato 18 aprile 2015
A mia madre
Per questo non illuderti, madre,
di trascinarmi
con te.
Me ne sono andato
molto prima di te.
Lontana come la luna vicina
ti guardo sul prato
quadrato, all'imbrunire,
nel cortile
devo ancora dire:
io esco.
Antonio Porta
giovedì 2 aprile 2015
sabato 28 marzo 2015
Tomas Transtomer, nobel 2011
Marzo ’79
Stanco di tutto ciò che viene dalle parole,
parole non linguaggio,
parole non linguaggio,
Mi recai sull’isola innevata.
Non ha parole la natura selvaggia.
Le sue pagine non scritte si estendono in
ogni direzione.
Mi imbatto nelle orme di un cerbiatto.
Linguaggio non parole.
(traduzione Franco Buffoni)
sabato 21 marzo 2015
sabato 28 febbraio 2015
domenica 22 febbraio 2015
venerdì 6 febbraio 2015
giovedì 5 febbraio 2015
venerdì 30 gennaio 2015
martedì 27 gennaio 2015
lunedì 26 gennaio 2015
domenica 25 gennaio 2015
Esercizio
Alice rise:
«È inutile che io ci provi», disse ancora: «non si può credere ad una
cosa impossibile.»
«Oserei dire che non ti sei allenata molto», ribattè la Regina.
«Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz'ora al giorno.
A volte riuscivo a credere anche a SEI cose impossibili
prima di colazione.»
(Lewis Carroll )
«È inutile che io ci provi», disse ancora: «non si può credere ad una
cosa impossibile.»
«Oserei dire che non ti sei allenata molto», ribattè la Regina.
«Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz'ora al giorno.
A volte riuscivo a credere anche a SEI cose impossibili
prima di colazione.»
(Lewis Carroll )
domenica 4 gennaio 2015
Billy Collins
2
«le parole sono cibo gettato/ a terra perchè altre parole lo mangino.» “Workshop”
«E a volte compare qualcuno alla finestra/ che mi guarda mentre faccio lezione alla carta da parati,/ interrogo il lampadario, rimprovero l’aria» "Schoolville"
«E a volte compare qualcuno alla finestra/ che mi guarda mentre faccio lezione alla carta da parati,/ interrogo il lampadario, rimprovero l’aria» "Schoolville"
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