Se si considera il numero impressionante di carte d’identità che vengono perdute e ritrovate, e giacciono nei depositi degli oggetti rinvenuti, nei lost & found italiani, ci si rende conto del desiderio di fuga, evasione o cambiamento della popolazione.
L’ufficio “oggetti smarriti” si chiama “degli oggetti rinvenuti”, ma continuo a pensare che la formula più appropriata dovrebbe essere quella che, in francese, definisce il vecchio “fermoposta” - quel servizio, oggi in via di estinzione, che permette di ricevere lettere negli uffici postali di ogni città -: cioè poste en souffrance, posta che “soffre” la mancanza del proprio destinatario, lettere in giacenza, smarrite e inutili come personaggi in cerca d’autore su un pirandelliano, burocratico scaffale; e che forse, come in Kafka, sono lette e assimilate solo dai fantasmi. (...)
Beppe Sebastehttp://beppesebaste.blogspot.com/
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