martedì 4 settembre 2007

Riflessioni

Nessuno può dire di quali fili sia veramente tessuta l'esperienza dello sguardo, salvo riconoscere in essa, all'interno delle nostre culture, l'esperienza stessa, l'esperienza più generale della relazione. Vedere, essere visto; guardare, essere guardato: giochi di scambi, di reciprocità, di specchi. Lo sguardo è anzitutto relazione: è dominato dal desiderio, e sempre parzialmente insoddisfatto. Lo sguardo è sempre altrove, mai in se stesso.
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Specchi, vetri, finestre, laghi immobili, lunette di teatro, lampadari, cristalli, pietre preziose - consideriamo tutti questi oggetti come altrettante trappole ottiche, ricettacoli in cui giunge a familiarizzarsi il primo attributo di ogni essenza originale: la trasparenza.

Valerio Magrelli, Vedersi vedersi. Modelli e circuiti visivi nell'opera di Paul Valery,Torino, Einaudi, 2002.