Nessuno può dire di quali fili sia veramente tessuta l'esperienza dello sguardo, salvo riconoscere in essa, all'interno delle nostre culture, l'esperienza stessa, l'esperienza più generale della relazione. Vedere, essere visto; guardare, essere guardato: giochi di scambi, di reciprocità, di specchi. Lo sguardo è anzitutto relazione: è dominato dal desiderio, e sempre parzialmente insoddisfatto. Lo sguardo è sempre altrove, mai in se stesso.
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Specchi, vetri, finestre, laghi immobili, lunette di teatro, lampadari, cristalli, pietre preziose - consideriamo tutti questi oggetti come altrettante trappole ottiche, ricettacoli in cui giunge a familiarizzarsi il primo attributo di ogni essenza originale: la trasparenza.
Valerio Magrelli, Vedersi vedersi. Modelli e circuiti visivi nell'opera di Paul Valery,Torino, Einaudi, 2002.