Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie
e Attraverso lo specchio, Torino: Einaudi, 1978, trad. R. Carano
Su quella bottiglia, comunque, non c'era scritto veleno, perciò Alice s'arrischiò ad assaggiarne il contenuto, e trovandolo molto gradevole (aveva infatti un gusto che era un misto di torta di ciliege, crema, ananas, tacchino arrosto, croccante e crostini imburrati) in breve lo scolò fino in fondo.
-Che strana sensazione! - disse Alice. - Forse mi sto accorciando come un telescopio!
(...)
Poco dopo i suoi occhi caddero su di una scatoletta di vetro sotto il tavolo; la aprì, e ci trovò dentro un biscotto piccolissimo, sul quale era scritta in belle lettere fatte di ribes la parola "MANGIAMI!". (...)
- Sempre più stranissimo! - gridò Alice (tanto stupita che lì per lì dimenticò come si parlava in buon italiano); -adesso mi sto allungando come il più gran telescopio mai esistito! Addio, piedi! -
(...) E continuò a pensare dentro di sè come risolvere la faccenda. "Devono viaggiare per corriere - pensò; - però sarà proprio buffo mandare regali ai propri piedi! E sembrerà curioso anche l'indirizzo!
All'illustrissimo Piede Destro di Alice
Tappeto davanti al Caminetto
presso il Parafuoco (da Alice con tanto affetto)